Osteopatia
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L’osteopatia è una metodica di valutazione e trattamento che, studiando il movimento delle diverse parti del corpo, ha come obiettivo quello di capire, interpretare e interagire con i meccanismi che, dinamicamente, influenzano gli aspetti anatomo-funzionali in modo positivo e negativo. Questa conoscenza deriva solamente dall’osservazione e dall’approccio manuale, sostenuti dalla ricerca scientifica.
La cultura osteopatica descrive l’uomo come un’unica unità, all’interno della quale struttura, funzione e psiche sono in reciproca e costante dipendenza. Altri due principi sono alla base della filosofia osteopatica: la relazione tra struttura e funzione, cioè l’equilibrio e la loro vicendevole influenza, e l’autoguarigione, cioè l’espletamento di tutte quelle strategie di regolazione autonoma che il corpo attua in fase di benessere in risposta a qualsiasi tipo di insulto.
Alla base del concetto osteopatico di “omeostasi meccanica” dei diversi tessuti del corpo, c’è la valutazione della modalità di interazione sopracitata, effettuata mediante l’analisi di mobilità e funzionalita di tutte le componenti corporee; ciò garantisce la comprensione di una cinetica corretta o lesiva nel medio/lungo termine.
Gli schemi posturali adottati dal paziente in conseguenza delle eventuali limitazioni di mobilità riscontrate dall’osteopata, vengono corretti dall’azione manuale; la strategia terapeutica è proporzionata a seconda del deficit funzionale e improntata al recupero della mobilità piu fisiologica.
Considerando nuovamente il concetto di unità corporea, è comprensibile come le conseguenze clinico-meccaniche di un trauma o di un errato atteggiamento posturale, siano fonte della possibile riduzione di mobilità di una o più articolazioni, aggravando l’assetto funzionale dell’organismo.
La fisiologia tissutale viene influenzata dal’alterazione del movimento, causando frequentemente ingenti danni; il corpo reagisce attuando adattamenti e, di seguito, veri e propri compensi. Il mantenimento nel tempo di questa condizione predispone all’insorgenza di sintomatologie algiche.
Il trattamento osteopatico genera uno stimolo meccanico che si traduce in una risposta biochimica e circolatoria che interagisce e stimola le capacitàreattive del corpo; la sollecitazione che viene cosi a prodursi, induce un adeguamento metabolico e funzionale su tutto l’organismo. Quindi, mediante un approccio manuale, l’osteopatia mira a riequilibrare struttura e funzione, risolvendo la riduzione del movimento segmentario e, successivamente, complessivo.
La mobilità recuperata consente la ridistribuzione delle sollecitazioni meccaniche, riducendo di conseguenza gli stress articolari, con minor dispendio energetico e maggior benessere per i tessuti corporei.
L’applicazione di trattamenti osteopatici è di grande supporto all’attività medico-chirurgica per la potenzialità riduttiva su costi e tempi di somministrazione di eventuali trattamenti farmacologici e di disabilità residue.
Un po’ di storia
Andrew Taylor Still, fondatore dell’osteopatia, nasce il 6 agosto del 1828, nello stato della Virginia (USA). Frequenta una scuola di medicina a Kansas City, ma impara la professione dal padre. Svolge l’attività di medico militare durante la guerra di secessione; al ritorno in patria perde tre dei suoi figli a causa di un’epidemia di meningite e un’altra figlia per una polmonite. Queste sofferenze gli consentono di riflettere sull’’impotenza della medicina dell’epoca e lo inducono a cercare un modo diverso di curare le persone.
I suoi studi ripartono quindi dall’anatomia; pratica numerose dissezioni che lo portano ad avere una profonda conoscenza del corpo umano e delle relazioni fra le sue varie componenti. Giunge alla conclusione che molte malattie possono essere curate senza l’utilizzo di farmaci e intuisce che la chiave della sua rivoluzionaria teoria risiede nel trovare e correggere le alterazioni anatomiche che interferiscono con la circolazione sanguigna e l’attivita nervosa.
Cosi, il 22 Giugno 1874, Still proclama: “La regola dell’arteria e assoluta, universale; essa non deve essere ostruita, altrimenti sorge la malattia. (…) Il corpo umano e la farmacia di Dio ed ha in se tutti i liquidi, farmaci, olii lubrificanti, oppiacei, acidi e antiacidi, e tutti i tipi di farmaci che la saggezza di Dio ha pensato necessari alla felicità dell’uomo ed alla sua salute.”
Comincia a trattare i suoi pazienti con successo utilizzando questa metodica che, nel frattempo, continua a perfezionare.
Come tutti gli innovatori, Still incontra molte resistenze fra i colleghi e nella società , ma la sua convinzione in cio che predica e pratica gli consente di proseguire. Nel 1892 fonda la prima scuola di osteopatia a Kirksville (Missouri), “The American School of Osteopathy”, la cui prima classe è costituita da cinque donne e sedici uomini. Fra questi ci sono anche tre figli di Still ed un suo fratello.
Negli anni successivi le iscrizioni aumenteranno notevolmente. Nel 1895 venivano visitate piu di 400 persone al giorno presso gli studi osteopatici di Kirksville.
Nel 1897, Still scrive la prima edizione della sua autobiografia alla quale seguiranno i testi “Philosophy of osteopathy”, “Philosophy and mechanical principles of osteopathy”, “Osteopathy, research and practice”, costante fonte di ispirazione e cultura per qualsiasi osteopata. Dopo una vita vissuta molto intensamente, il dottor Still muore all’eta di 89 anni, il 12 Dicembre 1917.
La storia dell’osteopatia è contrassegnata dal continuo sviluppo teorico e tecnico, sia per l’evoluzione delle conoscenze neurofisiologiche, sia per le sperimentazioni di alcuni osteopati sulle varie possibilità di correggere le disfunzioni somatiche (definizione tecnica delle limitazioni di movimento delle articolazioni). Questo ha anche portato allo sviluppo di diverse metodologie di approccio al paziente e modi differenti di interpretare il messaggio di Still.
Le tecniche utilizzate
La metodologia analitica e terapeutica in ambito osteopatico si basa sul principio di relazione tra struttura e funzione, considerando l’interconnessione e l’influenza reciproca dei sistemi corporei, con l’obiettivo di ripristinare una corretta mobilità fisiologica e un conseguente miglioramento del metabolismo tissutale. Il sistema muscolo-scheletrico, in particolare, viene primariamente investigato, in quanto reale strumento della vita di relazione ed espressione dello stato di salute, oltre che unico sistema pressochè interamente approcciabile.
L’osteopatia viene utilizzata, in particolare, per il trattamento delle algie muscolo-scheletriche, ma si rivela spesso efficace, sia in termini di trattamento che di profilassi delle complicanze, in molti altri disturbi funzionali di carattere posturale, viscerale e psicosomatico. La più efficace strategia terapeutica si realizza qualora sia possibile attuare una collaborazione multidisciplinare tra le diverse figure professionali.
E’ da sottolineare come la raccolta delle informazioni inerenti la storia funzionale e clinica del paziente non aspiri ad una conclusione diagnostica, di naturale pertinenza medica, bensì all’esclusione di aspetti patologici che costituiscano controindicazione al trattamento osteopatico.
Dopo un’attenta analisi della mobilità complessiva del corpo e una valutazione più specifica delle singole zone che manifestano una maggior alterazione funzionale o dolore, l’osteopata individua le restrizioni dei movimenti fisiologici ed imposta un trattamento, avvalendosi di proprie e caratteristiche tecniche manuali.
Le differenti tipologie di tecniche possono essere cosi riassunte:
- Trattamento osteopatico generale: costituito da manovre di rilascio applicate all’apparato muscolo-scheletrico, in grado di ripristinare la corretta circolazione fluidica all’interno delle aree trattate. Questo tipo di approccio ha quindi effetti biochimici, oltre che meccanici.
- Tecniche articolatorie e manipolative: queste tecniche vengono definite “dirette”, in quanto viene applicata una forza contro barriera, in modo da correggere la posizione spaziale delle articolazioni secondo il fisiologico asse di movimento. La loro applicazione, a prescindere dal ruolo meccanico puro, interagisce con l’aspetto neurologico; infatti, sempre in funzione del concetto di unita corporea, queste tecniche generano un reset metamerico, favorendo quindi, nei livelli trattati, la corretta emissione e interpretazione di impulsi nervosi.
- Tecniche viscerali: queste tecniche consentono di modificare positivamente sia la motilità, cioè la relativa espressione della vitalita cellulare, che la mobilita di un organo, sempre approcciabile per via indiretta. L’azione produce effetti sia dal punto di vista meccanico (ad esempio, il miglioramento della peristalsi intestinale) che biochimico (ad esempio, il conseguente piu efficace e corretto assorbimento delle sostanze nutritive e, quindi, la migliore qualità delle feci).
- Tecniche cranio-sacrali: queste tecniche si occupano del ripristino della corretto “movimento respiratorio primario” fra le diverse ossa del cranio, con un azione a vari livelli: osseo vero e proprio, meningeo e liquorale. Il rispristino di un MRP piu fisiologico possibile, garantisce una maggior vitalità dell’organismo e, quindi, una reazione più pronta ed efficace alle diverse forme di stress a cui è quotidianamente sottoposto l’organismo.
Indicazioni
Il trattamento osteopatico risulta indicato per:
- disturbi muscolo-scheletrici (cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, …)
- artrosi
- ernie e protusioni discali
- cefalee ed emicranie
- sindromi vertiginose ed instabilita
- problemi digestivi
- problemi ginecologici
- nevralgie
- problemi occlusali
Grazie ai principi su cui si basa e ai diversi approcci di trattamento, l’osteopatia può agire su pazienti di tutte le età, dal neonato al soggetto anziano.